"We have also been mesmerized by such extraordinary new visions such as Murmurs, starring Aurelia Thierrée and created by Victoria Thierrée Chaplin, a fascinating exploration of the memories and impressions preserved in the walls around us."
Huffington post | Tony Woodcock
"Magical and unnerving "murmurs" Aurelia Thierrée at the juncture of emotional realism and surrealism"
Joyce Carol Oates [twitter]
"Thierrée becomes the magician and the consumer of magic, both the puppeteer and the puppet, and it is her sensitive treatment of the quotidian stuff and actions that makes me perceive them as extraordinary."
Ivan Talijancic | Bachtrack
"Murmurs supplies a constant stream of imaginative surprises carried along on a subtly poignant undercurrent."
The Times London | Donald Hutera
"...Altogether this serio comic portrait of a mental disturbance is an elaborate and beautiful enigma that ends, appropriately, in a puff of smoke."
The Times London | Donald Hutera
"Aurelia Thierrée's presence and immense yet quiet skills as a performer (...) exudes an aura both vaguely glamorous and vulnerable."
The Times London | Donald Hutera
"Driven by notions of illusory perception, psychological fragility and evanescent romance, this second production posesses a greater emotional resonance."
The Times London | Donald Hutera
"Aurelia Thierrée is an elusive talent."
Metro | London
"Magical talent: Aurelia Thierrée performs wonders on stage in Murmurs."
Metro | London
"A show about moving on, it's a restless rumination on mortality and the way our memories entertwine with the places in which we live, the walls we surround ourselves with..."
Metro | London
"Aurelia Thierrée est une heroïne surréaliste. Elle a la beauté du cygne -du signe- dans l'étang des songes, un goût de l'apparition et, partant, une aptitude à la disparition; elle est crystal et plume, ce qui peut s'avérer pratique; elle porte un prénom et un nom qui en imposent, mais en scène, elle est sans nom, comme si son destin était la fugue."
Le Temps, Geneve | Alexandre Demidoff
"...Ou l'aveu d'une tourmentée qui a élu domicile au théâtre, parceque c'est le seul lieu où fuire est une grace."
Le Temps, Geneve | Alexandre Demidoff
"Aurelia Thierrée revient en force, grace et beauté. On y renoue avec un monde intérieur étrange, tendre et poétique...Nous traversons les murs et les apparences. La vie est un songe autant qu'affaire de mémoire. C'est joliment drôle et drôlement pertinent."
La voix du nord | Brigitte Lemery
"Murmures des murs si presenta come un mondo onirico, ai confini dell incubo a volte, dove pazzia e sogno di mescolano in un susseguirsi di animali solo imaginati eppure visti e vissuti e porte che si aprono per aprie il passagio a nuovi mondi e nuove dimensioni."
Clandestinamente | Torino
"Un experienza sensoriale mirabolante che invade e trascende poeticamente il palco del Teatro dell Arte. Pura Percezione e contaminazione dei sensi in moto perpetuo, fruscio mormorante dell anima, itinerario fiabesco e inverosimile, che si tuffa in un mundo parallelo immaginifico dal vibrante suono " Murmures des murs". Nel favoloso mundo di Aurelia tutto e possible."
24 Ore | Francesca Motta
"NON PERDETEVELO!" Mai abbiamo iniziato una recensione così ma è la prima cosa che ci viene spontanea da scrivere dopo essere stati a vedere MURMURES DES MURS della felicissima coppia Aurélia Thierrée e Victoria Thierrée Chaplin, certo è che buon sangue non mente, con un cognome ed un dna così dovevamo aspettarcelo che qualcosa nella nostra vita sarebbe cambiato, eppure siamo rimasti a bocca aperta davanti a questo spettacolo."
Davide Garattini
"Raramente ci si trova difronte ad un lavoro di questo genere, forse uno ogni dieci anni ma vedendone tanti, sembra che si stia esagerando eppure non è così, scontato dire che “è stupefacente” ma effettivamente è questo quello che succede quando scena dopo scena ti ritrovi difronte ad una serie di quadri incredibili e poetici allo stesso tempo, raffinati e delicati ma anche ricchi di carattere e con la capacità di affascinare qualsiasi spettatore."
Davide Garattini
"Un mondo ideato e creato da Victoria Thierrée-Chaplin che firma non solo la regia ma anche le scenografie, non poteva essere altrimenti quando si ha la testa per generare uno spettacolo così di alto livello, dove la regia si mischia all’arte dell’illusionismo e hai la capacità di attrarre il pubblico e portarlo dove meglio si crede."
Davide Garattini
"Basada en la coreografía de Victoria Thierrée Chaplin y Armando Santin, esta pieza del nuevo circo es completamente visual, pero inquietantemente intensa en su estructura dramática: una mujer (Aurelia Thierrée) vaga con su soledad a cuestas y su empeño de escapar a la realidad, y en ese huir recorre cajas de cartón por las que entra y sale; enormes muros con puertas y ventajas por las que se desliza con una sorprendente agilidad; un mar embravecido que la sumerge a sus propias profundidades y un manicomio, donde con frecuencia terminan aquéllos que también huyen de su realidad."
Processo, Mexico | Veronica Esposito
"Son los muros que nos protegen, o nos ocultan, y de cuya memoria acabamos formando parte cuando ya no estamos. Sobre una ciudad abandonada, Aurelia vaga con sus propias ruinas en la mente."
Processo, Mexico | Veronica Esposito
"Desde la butaca, entonces, se puede creer en cualquier cosa: hay dolor y soledad en esa mujer que deambula por el mundo y se refugia en cajas de cartón de las que saca objetos que luego se transforman en otra cosa; hay sueños de los que saca a un caballo armado con utilería, recorre muros de tela que arranca para descubrir otros forros, otras imágenes debajo de las aparentes; hay locura cuando se deja abrazar por un ente imaginario y ebrio; hay fantasmas, máscaras, sombras y seres que se esfuman…como las pesadillas."
Processo, Mexico | Veronica Esposito
"Lo spettacolo, di cui Aurélia è l'incontenibile forza propulsiva, affiancata dal danzatore Jaime Martinez e dal clown Magnus Jakobsson, mentre Victoria Chaplin ne è l'ideatrice e regista, ha anche un accenno di trama: si parte da una stanza piena di scatoloni, la cui abitante sembra pronta a traslocare. Da lì comincia un viaggio onirico che la porta nelle case di una città fantastica, fra tappezzerie che si animano e creature grige senza volto che vivono forse all'interno dei muri stessi evocati dal titolo. Nel suo percorso visionario la ragazza si arrampica sulle facciate degli edifici, incontra amanti più o meno immaginari, si tuffa in un mare di stoffa, per tornare infine nella stanza da cui tutto era iniziato."
Il sole 24 ore | Renato Palazzi